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Rinunciare all'eredità? Come si fa?

artt. 519-527 del Codice Civile

La rinuncia all'eredità è un atto formale con il quale si manifesta la volontà di rinunciare a ricevere beni della persona venuta a mancare e si può compiere sia in presenza di un testamento che no.
 
La rinuncia all'eredità non può essere sottoposta a termini o condizioni né può essere limitata solo ad una quota parte dell'eredità stessa e pena la NULLITA' deve avvenire senza costrizioni o obblighi di sorta e nel rispetto degli specifici requisiti formali e temporali. 
 
Si può compiere esclusivante secondo 2 modalità:
1) con l'aiuto di un Notaio su tutto il territorio nazionale
2) direttamente presso la Cancelleria del Tribunale competente nel territorio dove si è aperta la successione, cioè nel luogo dove la persona venuta a mancare era domiciliato.
 
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Ci sono scadenze? Certo che si: 3 MESI se si è in possesso dei beni e 10 ANNI se non in possesso.
Ci posso ripensare? La rinuncia, a differenza dell'accettazione, è revocabile entro il termine di dieci anni dalla apertura della successione, a condizione altri successori non abbiano a loro volta accettato.
 
Alla revoca della rinuncia dovrà seguire l’accettazione espressa dell’eredità da formalizzare presso un Notaio.
Il chiamato all'eredità perde la facoltà di rinunciare se sottrae i beni ereditari o se comunque ha venduto o donato beni di appartenenza del defunto.
 
Se chi rinuncia ha dei discendenti questi subentreranno nella successione, salvo che non rinuncino anch'essi.

Dichiarazione di successione e diritto di abitazione

art. 540 del Codice Civile

Questo diritto è stato previsto dal legislatore per permettere al coniuge superstite di continuare a svolgere la propria vita in continuità con quella precedente, senza stravolgere le abitudini in un momento già difficile.
 
In questo caso, il diritto di abitazione riguarda esclusivamente il coniuge, con cui la persona venuta a mancare aveva contratto matrimonio, oppure con la quale era unita civilmente. La casa oggetto di questo diritto è solo quella dove entrambi erano residenti.
 
E i mobili? E le pertinenze? Il diritto si estende anche alle sue pertinenze (garage, posto auto, magazzino, giardino etc...), ma anche agli arredi presenti, se di proprietà del defunto oppure di entrambi. Ovviamente, questa casa deve essere di proprietà del coniuge venuto a mancare oppure di entrambi.
 
Questo diritto si costituisce automaticamente al momento dell'apertura della successione, cioè quando la persona viene a mancare; non occorre nessuna accettazione, ma è possibile rinunciare. Rinunciare al diritto di abitazione, tuttavia, non significa rinunciare all'eredità, così come rinunciare all'eredità non significa rinunciare al diritto di abitazione.
Il diritto di abitazione non può essere ceduto o dato in locazione a terzi.
 
La presenza di altri eredi legittimi non fa venir meno il diritto di abitazione del coniuge superstite. Ad esempio, anche nel caso ci fossero figli come legittimi eredi, questi non avrebbero alcun diritto di abitazione, pur essendo già residenti in tale abitazione.
 
Il pieno godimento del bene spetta al coniuge superstite, che ne ha anche la titolarità fiscale ai fini dell'IMU, per la quale può comunque usufruire della esenzione del 100% prevista per l'abitazione principale. Nessun onere fiscale grava sugli altri eredi legittimi.
Al coniuge superstite spetteranno tutti gli oneri per il godimento dei beni (spese utenze e condominiali), le spese per la manutenzione ordinaria e le relative imposte (es. IMU, TARI).

Dichiarazione di successione

Che si fa con i soldi sul conto corrente?

È molto probabile che la persona che viene a mancare sia titolare di un conto corrente presso una banca oppure alla posta.
 
Di conseguenza, è importante sapere come comportarsi e perfino rivolgersi a un professionista per non rischiare di commettere illegalità, anche penali. Premesso che, come spesso accade, non si riscontra un comportamento omogeneo da parte delle banche, vediamo quale potrebbe essere la procedura da seguire.
 
Per prima cosa, bisogna comunicare il decesso alla banca, che provvederà al blocco del conto, in attesa dell'avvio della pratica di successione.
 
Prelevare denaro prima di aver avvisato la banca, ad esempio con il bancomat, non è permesso oltre ad essere rischioso, in quanto costituisce una automatica accettazione della eredità con conseguente accollo pro quota di eventuali debiti; da tale situazione non si potrà più tornare indietro! Inoltre, è possibile essere denunciati da altri eventuali eredi, tenuti all'oscuro, per appropriazione indebita.
 

In quali casi è possibile prelevare denaro?

Prima della presentazione della successione è possibile prelevare esclusivamente le somme necessarie a coprire le spese funerarie. Per quanto riguarda eventuali rid automatici per utenze o altro questi continueranno ad essere autorizzati dalla banca.
Nel caso il conto corrente fosse cointestato, ad esempio con il coniuge, quest'ultimo ha il diritto a prelevare il 50% delle somme disponibili. Il restante 50% entrerà in successione e sarà diviso con gli eventuali altri eredi, ad esempio i figli.
Una volta presentata regolare dichiarazione di successione, ogni erede ha diritto a prelevare la sua quota in modo autonomo, cioè senza essere tenuto ad avere il consenso degli altri eventuali eredi.

Fare La Dichiarazione Di Successione Nel 2023

Meglio Affidarsi A Un Esperto

Entrare in possesso di un’eredità comporta l’obbligo di dover eseguire delle pratiche burocratiche, in primis la dichiarazione di successione. Se questo non avviene o vi sono inesattezze si possono subire pesanti conseguenze anche a distanza di anni. Scopriamone di più insieme.
 

Cos’è La Dichiarazione Di Successione

La dichiarazione di successione è il documento con cui una persona comunica all’Agenzia delle Entrate che è entrata in possesso di un’eredità. Tale pratica deve essere eseguita dagli eredi, dai legatari, dai curatori, dagli esecutori testamentari e dai trust.
 
Non è necessario presentarla quando l’eredità è in linea retta (coniuge, discendenti, ascendenti), non comprende beni immobili e diritti reali immobiliari, l’attivo ereditario ha un valore non superiore a 100mila euro. Queste condizioni, però, devono essere tutte presenti.
 

Scadenza Per La Presentazione

Il termine ultimo per la compilazione della successione, che va fatta esclusivamente in via telematica, è di 12 mesi dalla data di apertura della successione (di solito coincide con quella del decesso del contribuente), in caso contrario si va incontro a una sanzione compresa tra 250 e mille euro se non vi sono imposte di successione o a un incremento della quota del 120-240% se queste sono dovute. In quest’ultimo caso vengono applicate condizioni particolari qualora il ritardo non superi i 30 giorni: l’erede beneficia di una sanzione ridotta del 50% rispetto a quanto altrimenti previsto.
 

Successione: È Tutto In Regola?

Nel momento in cui si entra in possesso di un’eredità è importante controllare che sia rispettato quanto previsto dalla normativa che determina il passaggio dei beni dal defunto ai suoi eredi. Sono presenti incongruenze o anomalie?
Una particolare attenzione è necessaria quando si è in presenza di un testamento: è stato stilato regolarmente? Garantisce la successione necessaria ai familiari?
 

I Documenti Per La Successione

Quasi sempre l’attenzione degli eredi si concentra sulla divisione dei beni e in caso di testamento sulle norme per la sua stesura. Molto più raramente ci si sofferma sulla correttezza dei documenti da presentare per la dichiarazione di successione.
 
La documentazione richiesta dall’Agenzia delle Entrate è costituita da:
  • il certificato di morte;
  • i documenti e i codici fiscali di tutti i soggetti coinvolti nella successione;
  • l’atto notorio sostitutivo degli eredi da richiedere presso il Comune;
  • le certificazioni degli istituti di credito con il saldo alla data del decesso;
  • il testamento con relativa pubblicazione (in caso di successione testamentaria).

Successione E Vendita Immobile: Un Nodo Pericoloso

Una dichiarazione di successione assente o mal eseguita non soltanto determina sanzioni economiche in caso di controllo, ma ha conseguenze anche più ampie. La sua irregolarità emerge generalmente quando si decide di mettere in vendita un immobile di cui si è entrati in possesso tramite eredità. Quando la documentazione non è in regola l’immobile non può essere venduto, se non dopo aver regolarizzato la propria posizione. Spesso, però, il controllo dei documenti avviene soltanto dopo aver trovato un acquirente e aver firmato il compromesso. Tutto ciò con il rischio che la vendita debba essere annullata e si perda così il doppio della caparra ricevuta. Per questi motivi per effettuare la dichiarazione di successione è importante affidarsi a una realtà che garantisca un lavoro che vada oltre la semplice compilazione dei moduli.